Lo scandalo della carne equina etichettata come di manzo dilaga in tutta Europa.
Secondo l’agenzia francese anti-frodi, la vicenda riguarda 750 tonnellate di carne per più di 4,5 milioni di piatti surgelati venduti in 13 paesi europei. Prodotti contenenti carne equina spacciata per bovina sono stati trovati oltre che in Gran Bretagna, anche in Germania, in Svizzera e in Francia, in Norvegia e in Danimarca.
Nella carne è stato ritrovato un farmaco utilizzato per i cavalli potenzialmente nocivo per l’uomo, il phenylbutazone, che potrebbe essere entrato in Francia attraverso tre cavalli macellati in Gran Bretagna e esportati Oltremanica.
Lo ha comunicato il ministro dell’Agricoltura inglese David Heathil il quale ha spiegato che l’Agenzia per la Sicurezza Alimentare (Fsa) ha trovato tracce del farmaco veterinario in otto esemplari durante i controlli su 206 cavalli macellati in Gran Bretagna tra il 30 gennaio e il 7 febbraio.
Dal punto di vista assicurativo il caso si presenta piuttosto complesso. Non si tratta solo della nota società Findus, la cui reputazione è in gioco, ma di tutto il circuito di commercializzazione della carne di cavallo e delle responsabilità, individuali e collettive, da stabilire, senza poi parlare del problema della territorialità.
Innanzitutto va stabilito se l’aggiunta di carne equina nei prodotti contaminati sia stato un errore o un atto deliberato, anche se la seconda ipotesi sembra ovviamente quella più probabile.
Che si tratti di errore o frode, ad essere chiamato in causa sarà il contratto di responsabilità civile prodotti di Findus e delle altre aziende coinvolte nella commercializzazione e distribuzione.
La definizione delle responsabilità sembra tutt’altro che semplice.
Il gruppo britannico Findus aveva appaltato la produzione delle lasagne alla società francese Comigel, che utilizza una fabbrica in Lussemburgo ed esporta in sedici Paesi europei. Comigel ha detto di avere acquistato la carne ‘di manzo’ in buona fede da Spanghero, società francese. Spanghero, chiamata in causa, ha dichiarato di essere stata a sua volta ingannata dalla società rumena dalla quale acquistava la carne. La carne macellata in Romania però pare provenisse da Cipro.
Intanto però Spanghero è accusata dal governo di “truffa economica” e le è stato ritirato il permesso sanitario che gli consentiva di trattare le carni.
Ieri poi la Nestlè ha deciso di ritirare dagli scaffali italiani e spagnoli confezioni di ravioli e tortellini di manzo, dopo che i test hanno rilevato tracce di Dna di carne di cavallo pari all’1 per cento…